Le emozioni dei bambini
Imparare a gestire le emozioni è di importanza fondamentale sin
da bambini. Emozioni quali l’ansia, l’eccessiva timidezza e la rabbia incontrollata
sono manifestazioni di questa difficoltà.
I bambini apprendono dagli adulti, attraverso l’esempio che è il
canale principale con cui imparano spontaneamente a sperimentare su se stessi
ciò che acquisiscono osservando le figure di riferimento. I bambini apprendono
vivendo, per cui fanno proprie parole, atteggiamenti, comportamenti,
espressioni.
L’esempio dato dagli adulti e il loro comportamento influenza in
maniera inequivocabile il comportamento dei bambini. Sta quindi all’adulto
impegnarsi per migliorare le proprie azioni e il proprio comportamento per far
sì che l’esempio trasmesso sia positivo.
I bambini, attraverso un processo chiamato modellamento,
modellano i propri comportamenti su quelli delle persone di riferimento.
Le emozioni non devono diventare un tabù, né quelle positive né tantomeno
quelle negative. E proprio perché per i bambini è più complicato riconoscerle e
gestirle rispetto ad un adulo, è fondamentale che in famiglia quest’ultimo
aiuti il bambino a verbalizzarle, nel momento in cui vengono fuori. Parlare
delle emozioni è un modo per dar loro un nome, per riconoscerle ed imparare a
gestirle e a prendersene cura. E’ importante che un bambino che urla arrabbiato
impari a dire “sono arrabbiato”, che si sente triste per qualche motivo impari
a dirlo, se teme qualcosa impari a dire “ho paura”, lo stesso vale per la
verbalizzazione delle emozioni positive come la gioia e la felicità.
E’ importante altresì che l’adulto impari a parlare delle
proprie emozioni ai bambini, in modo tale che possano essere comprese e non
arrivino dei messaggi confusi. Condividere le emozioni coi propri figli li
rende più sereni e più sicuri nell’affrontare la quotidianità. Riconoscere,
gestire e verbalizzare le emozioni è un modo per rassicurare il bambino.